![coloranti e additivi alimentari](https://static.wixstatic.com/media/11062b_174b53edd0d6436c8b53729cf2e34db9~mv2.jpeg/v1/crop/x_1430,y_379,w_980,h_1403,q_85,enc_avif,quality_auto/11062b_174b53edd0d6436c8b53729cf2e34db9~mv2.jpeg)
E443
Olio vegetale bromurato / BVO
![Rischi salute per l'additivo](https://static.wixstatic.com/media/53b44a_26630ba7fd7644a7b56c12d63d01cd40~mv2.png/v1/fill/w_32,h_32,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/53b44a_26630ba7fd7644a7b56c12d63d01cd40~mv2.png)
![immagine che indica additivo con restrizioni di uso](https://static.wixstatic.com/media/53b44a_d787712cab81476e9790f3a774264acd~mv2.png/v1/fill/w_32,h_32,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/VietatoLuso.png)
CATEGORIA:
Emulsionanti
DGA (mg/kg p.c./die):
FUNZIONE:
NOTE
L'Olio vegetale bromurato o più semplicemente BVO (Brominated vegetable oil) è un emulsionante sintetico ed uno stabilizzante. Si ottiene a partire da oli vegetali come soia e mais ai quali si addiziona il Bromo. Tale processo viene creato al fine di aumentare la viscosità degli oli facilitando la miscelazione con altri liquidi e aromi (bevande, parlando dell'industria alimentare). Gli oli vegetali bromurati sono stati usati nell'industria alimentare fin dal 1931 nelle bevande aromatizzate. A basse dosi può causare irritazione ed eruzioni cutanee. Il consumo in dosi maggiori e prolungate nel tempo può evidenziare tossicità dovute alla presenza di Bromo, che agisce come interferente endocrino, abbassando la capacità di assunzione dello iodio, cosa che porta all'ipotiroidismo e cancro alla tiroide. Aumenta anche il rischio di contrarre tumore al seno, ovaie e prostata. Attualmente l'uso alimentare di questo additivo è vietato in molti Paesi come Giappone, India e Unione Europea. Ammesso con restrizioni negli Stati Uniti. A tal proposito è singolare la storia di come l'additivo sia stato rimosso da due colossi mondiali nella produzione di bevande di vario tipo: Pepsi e Coca-Cola. Tutto nasce da una petizione promossa su Change.org nel 2012 da una diciassettenne, che chiedeva alla Pepsi di escludere questa sostanza dalla bevanda Gatorade, citando i divieti già presenti all'epoca in Europa e Giappone. Fra le altre cose l'uso di tale sostanza aveva già evidenziato la possibilità di problemi comportamentali. La petizione ebbe un enorme successo e mise sotto pressione la multinazionale tanto che l'anno successivo la Pepsi annunciò la rimozione del BVO dal Gatorade. Ma la ragazza non si fermò e con un'altra petizione di altrettanto successo costrinse la Coca-Cola ad eliminare la sostanza da tutte le sue bibite (al contrario della Pepsi). Dopo poco anche la Pepsi annunciò l'eliminazione totale dell'additivo da tutte le sue bevande.
DOVE LO TROVI
In alcune categorie di alimenti soprattutto bibite gassate, bevande isotoniche.