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ADDITIVI E COLORANTI ALIMENTARI
PICCOLA GUIDA

COSA SONO, PERCHÉ SI USANO, DOVE SI USANO

1 Additivi alimentari: cosa sono
2 Additivi diretti
3 Additivi indiretti
4 Tipi di additivi
5 Ruolo negli alimenti: sono pericolosi?

6 Codifica e sicurezza degli additivi
7 Ricerca additivi

1 - ADDITIVI ALIMENTARI: COSA SONO
Gli additivi alimentari sono sostanze che si aggiungono ai prodotti per ottenere specifiche funzioni tecnologiche. Queste funzioni includono la conservazione - per aumentare la durata di un alimento e impedire la crescita di patogeni - oppure l'aggiunta di colori e aromi per aumentare l'interesse del consumatore ed accrescere la varietà dell'offerta commerciale.
Sono sostanze addizionate al cibo per produrre, processare, preparare, trasportare, contenere o conservare cibo. Tali sostanze possono diventare un componente dell'alimento in maniera diretta o indiretta, o possono interagire con l'alimento per modificarne le caratteristiche organolettiche. Erbe, spezie, lieviti, luppoli, acqua, aria e proteine idrolizzate sono tutte sostanze escluse da questa definizione.

Le categorie di additivi e coloranti spesso non sono viste in modo positivo e, nell'opinione popolare il loro consumo è quasi sempre percepito con sospetto o paura. Vediamo cosa sono gli additivi, i coloranti, i conservanti e antiossidanti; per quale motivo vengono inseriti nei prodotti che acquistiamo, chi vigila sulla loro sicurezza, e gli effetti sul nostro organismo nel breve, medio o lungo periodo. Gli additivi e coloranti alimentari sono tutti pericolosi? Possono essere tossici? Oppure sono tollerati dal nostro organismo? Gli additivi alimentari sono tutti necessari, o possiamo farne a meno?

DEFINIZIONE
Il Regolamento (CE) n. 1333/2008 definisce additivo alimentare "qualsiasi sostanza abitualmente non consumata come alimento in sé e non utilizzata come ingrediente caratteristico di alimenti, con o senza valore nutritivo, la cui aggiunta intenzionale ad alimenti per uno scopo tecnologico nella fabbricazione, nella trasformazione, nella preparazione, nel trattamento, nell'imballaggio, nel trasporto o nel magazzinaggio degli stessi, abbia o possa presumibilmente avere per effetto che la sostanza o i suoi sottoprodotti diventino, direttamente o indirettamente, componenti di tali alimenti".

Fin dai tempi più antichi e comunque prima dell'industrializzazione venivano utilizzate delle sostanze per la conservazione del cibo: basti pensare all'aceto per la conservazione delle verdure, del sale per conservazione e delle carni e del pesce, oppure il succo di limone per evitare l'annerimento di frutta e verdura, o l'utilizzo del solfiti nella vinificazione.
Con la necessità di conservare sempre più cibo nell'epoca dell'industrializzazione, vengono migliorate le tecniche di produzione su larga scala per far fronte alle moderne abitudini alimentari e per stoccare e trasportare i prodotti alimentari anche in aree geografiche molto distanti fra loro.


2 - ADDITIVI DIRETTI

1 - Additivi alimentari
2 - Additivi diretti
Investigamarchio - Additivi e coloranti alimentari
  • Agenti antilievitanti

  • Agenti lievitanti

  • Agenti antimicrobici

  • Antiossidanti

  • Agenti antiagglomeranti

  • Emulsionanti

  • Coloranti

  • Stabilizzanti del colore

  • Conservanti

  • Stabilizzanti e Addensanti

  • Enzimi

  • Esaltatori di sapidità

  • Agenti umidificanti

  • Agenti di supporto

  • Edulcoranti

  • Regolatori di acidità

  • Gas e propellenti

  • Agenti sequestranti

  • Gelificanti

  • Agenti schiumogeni

  • Agenti antischiumogeni

  • Agenti di struttura

  • Agenti di rivestimento

  • Aromatizzanti

  • Agenti di carica

Gli additivi diretti rispondono a quattro necessità fondamentali:

  • Provvedere alla nutrizione - Per migliorare o mantenere le qualità nutrizionali degli alimenti. Ad esempio, la semplice aggiunta di iodio al sale ha contribuito a sconfiggere virtualmente il gozzo tiroideo; oppure l'aggiunta di vitamina D al latte o altri alimenti di uso quotidiano ha sconfitto il rachitismo. La Niacina (vitamina B3) addizionata al pane, farina di mais e cereali ha contribuito ad eliminare la pellagra (malattia caratterizzata dalla carenza di vitamine del gruppo B).

  • Mantenere la qualità e la freschezza del cibo - Il cibo fresco non si mantiene a lungo: si deteriora rapidamente, si irrancidisce e marcisce. Gli additivi ritardano in maniera significativa questo deterioramento e prevengono l'insorgenza di microrganismi, batteri e muffe, così come l'ossidazione (dovuta al contatto dell'ossigeno presente nell'aria con il cibo). Ad esempio, tagliando a fette delle frutta, avrete tutti notato che comincia quasi subito ad ossidarsi, cioè il formarsi delle macchie scure su di essa.

  • Agevolare i processi di produzione del cibo - Gli additivi esaltano o mitigano alcune qualità più o meno desiderabili dei prodotti a cui vengono addizionati. Ad esempio, ci aspettiamo che una salsa per l'insalata rimanga ben miscelata una volta agitata, oppure che la maionese si presenti cremosa ed omogenea. Gli emulsionanti rispondono a queste necessità per cibi come salse e creme, gelati. Oppure gli agenti lievitanti, che vengono utilizzati nei prodotti da forno.

  • Migliorare l'attrattività - La maggior parte degli additivi ha questo compito: far apparire il cibo più bello, gustoso ed appetibile, rendendolo desiderabile per il consumatore. Fanno parte di questa categoria gli aromi e i coloranti, gli esaltatori di sapidità, gli edulcoranti, per fare qualche esempio.

3 - ADDITIVI INDIRETTI

Tutti quei materiali e sostanze che fanno parte dei processi di produzione:

3 - Additivi indiretti
  • Materiale di supporto

  • Materiali a contatto degli alimenti

  • Materiali di imballaggio

  • Agenti disinfettanti

  • Filtri

  • Solventi e lubrificanti

  • Agenti di rilascio

4 - TIPI DI ADDITIVI
Gli additivi alimentari possono essere di:

  • origine naturale, come ad esempio la Betanina E162 (Rosso di barbabietola) nella categoria dei coloranti.

  • origine sintetica, cioè la copia di una sostanza naturale ottenuta per sintesi. Ad esempio l'Acido benzoico E210 usato come conservante.

  • origine artificiale, cioè sostanze ottenute per sintesi per le quali non vi è il corrispettivo naturale, come ad esempio la Nisina, E234, usata come conservante.



5 - RUOLO NEGLI ALIMENTI: GLI ADDITIVI SONO PERICOLOSI?
Vi sono molti additivi con usi specifici, ma le categorie che si incontrano maggiormente nei prodotti che acquistiamo al supermercato sono le seguenti: 

  • Conservanti. Prevengono la crescita di microrganismi che potrebbero causare il deterioramento del cibo, per estendere il periodo di conservazione (shelf-life). Per esempio, pancetta, prosciutto, carne in scatola, salumi, sono spesso trattati con nitriti e nitrati (da E249 a E252) durante la produzione.

  • Antiossidanti. Prevengono l'irrancidimento di alimenti contenenti oli e grassi, dovuto all'ossidazione; prevengono la formazione di macchie scure su frutta e verdura così da aumentare il periodo di conservazione. La vitamina C (Acido ascorbico E300) è fra gli additivi antiossidanti più usati.

  • Coloranti. Servono a ripristinare il colore di un alimento, perso durante i processi di lavorazione, oppure per assicurare che i prodotti lavorati siano tutti dello stesso colore, oppure ancora rinforzano i colori già esistenti o danno una colorazione particolare al cibo e bevande per renderli più desiderabili dal consumatore. Alcuni coloranti sono associati ad effetti negativi legati al comportamento dei bambini. Questi coloranti sono usati molto spesso proprio nelle bevande aromatizzate e/o gassate, caramelle e gelati.

  • Aromi e Esaltatori di sapidità. Gli aromatizzanti aggiungono sapori nel cibo, combinandosi con gli alimenti. Ad esempio il Glutammato monosodico (E621) è di solito addizionato al cibo processato, come zuppe, salse, insaccati. Sono inseriti in una grande varietà di alimenti, generalmente in piccole quantità, per conferire un particolare gusto. La lista di ingredienti nell'etichetta può non riportare il nome preciso dell'aroma utilizzato, ma leggeremo un generico "Aromi".

  • Dolcificanti/Edulcoranti. Includono gli edulcoranti intensi, così chiamati perché anche in piccole quantità inducono una forte sensazione di dolce, come la Saccarina. Hanno solitamente un potere dolcificante maggiore dello zucchero ed il vantaggio di poterne usare una quantità minore negli alimenti, in cibo dietetico, bevande e soprattutto per i dolcificanti da tavola. Ci sono poi gli edulcoranti di massa (polioli), chiamati così perché aggiungono consistenza ai prodotti nei quali sono addizionati. Esempi più comuni sono il Sorbitolo o lo Xilitolo.

  • Regolatori di acidità. Controllano il pH (acidità o alcalinità) di un alimento, per avere un gusto più stabile e per allungarne i tempi di conservazione.

  • Gelificanti. Fissano l'acqua in un reticolo formando un gel. Possono però anche ingannare il consumatore circa la vera natura degli ingredienti.

  • Antischiumogeni. Gli agenti antischiumogeni prevengono o disperdono la formazione della schiuma nel prodotto finito, ad esempio nei succhi di frutta.

  • Agenti di rivestimento. Vengono applicati alla superficie esterna di un prodotto alimentare, per conferire un aspetto brillante o forniscono un rivestimento protettivo sigillando, ad esempio, i pori della buccia e impedendo la penetrazione di microrganismi, oppure evita che gli alimenti si secchino o perdano l'aroma. Di questa categoria fanno parte anche gli agenti lubrificanti.

  • Emulsionanti. Aiutano la miscelazione degli ingredienti che normalmente non potrebbero unirsi (Lecitine). Sono sostanze capaci di legarsi sia con l'acqua che con i grassi, formando miscele omogenee. 

  • Agenti di carica. Contribuiscono ad aumentare il volume di un prodotto alimentare senza apportare variazioni significative al suo valore energetico disponibile. Con tale valore si intende l'apporto calorico dell'alimento espresso in chilocalorie (Kcal) o chilojoule (kJ).



6 - CODIFICA E SICUREZZA DEGLI ADDITIVI ALIMENTARI
Il sistema di codifica degli additivi alimentari è stato sviluppato dalla Comunità Europea. Il codice consiste dal prefisso "E" seguito dal numero. Questa codifica garantisce che l'additivo è stato approvato per l'uso alimentare nell'Unione Europea, da parte dell'organismo chiamato EFSA (European Food Safe Authority - Autorità Europea per la sicurezza Alimentare).
Tutti gli additivi alimentari attualmente utilizzati nell'Unione Europea sono sottoposti a valutazioni sulla sicurezza dall'EFSA, e a livello internazionale dal JECFA (Joint Expert Committee on Food Additives), ovvero il Comitato Congiunto di Esperti sugli Additivi Alimentari, e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Solo gli additivi considerati sicuri per la salute umana vengono approvati ed inseriti un un elenco ufficiale. Le valutazioni sulla sicurezza degli additivi sono periodicamente sottoposte a revisione e aggiornamento qualora vi siano nuove evidenze scientifiche che facciano pensare ad un eventuale rischio per la salute.
L'uso di additivi non è autorizzato in alcuni prodotti alimentari di base come olio di oliva, miele, pasta. In altri alimenti l’impiego degli additivi è  limitato in prodotti alimentari non trasformati, (acqua, latte, carne fresca e ortofrutta fresca). Da notare come non sia  sufficiente che un additivo venga classificato come non nocivo ma è necessario che il suo uso sia motivato e giustificato da ragioni attinenti alla tecnologia di produzione.
In base a ciò, un additivo alimentare viene autorizzato soltanto se:

  • non è a rischio per la salute dei consumatori e il suo uso non induce in errore i consumatori;

  • esiste una necessità tecnica al suo impiego, che non può essere assolta con altri mezzi tecnologicamente  e economicamente compatibili.


Gli additivi alimentari, quando presenti, devono sempre essere indicati tra gli ingredienti degli alimenti, come stabilito dalle norme del Regolamento (UE) n.1169/2011.  La legge però non obbliga ad indicarli se sono contenuti in un ingrediente.

4 - Tipi di additivi
5 - Ruolo degli additivi negli alimenti
6 - Codifica e sicurezza degli additivi

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